L’evoluzione favorisce la simmetria

simmetria-in-marketing

La “simmetria” può essere definita come segue: un oggetto è simmetrico se ha lo stesso aspetto dopo aver subito una trasformazione nello spazio o nel tempo. Il concetto di simmetria può essere applicato ad entità astratte come equazioni matematiche o leggi fisiche e può riferirsi a oggetti tangibili. Le trasformazioni che si affrontano di solito sono spostamento (movimento lungo una linea), rotazione e riflessione.

Dai girasoli alle stelle marine possiamo verificare che la simmetria è comune nel mondo vivente. Così è il suo opposto, l’asimmetria. Ci si dovrebbe quindi aspettare che abbia una storia evolutiva. Il tipo di simmetria verificabile in una particolare pianta o animale può riflettere specifiche pressioni evolutive nella storia di quella specie.

Sappiamo che la maggior parte dei 20 aminoacidi più comuni con cui vengono costruite le proteine ​​può esistere in una delle due forme isomeriche otticamente attive. Le due forme ruotano il piano della luce polarizzata in sensi opposti: L, mancino o “levogiro” e D, destrorso o “destrogiro”. In pratica, però, con eccezioni minori, gli amminoacidi presenti in natura sono sempre nella forma L. Gli aminoacidi D si trovano in alcuni peptidi oppioidi, molecole con proprietà analgesiche, e nei veleni di serpente, e si accumulano nel corpo con l’età.

L’evoluzione ha una preferenza intrinseca per la simmetria? Perché così tante forme naturali si sono manifestate in schemi così ordinati, specialmente quando le leggi della termodinamica dettano che l’universo tende verso una maggiore entropia e una casualità sempre crescente?

Una convinzione prevalente è che l’evoluzione di fatto favorisca la simmetria. Un team internazionale di ricercatori ha combinato idee di biologia, informatica e matematica per spiegare perché. Come viene illustrato in un articolo nella rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), le strutture simmetriche e altre strutture semplici emergono più frequentemente perché l’evoluzione ha una preferenza schiacciante per gli algoritmi semplici, cioè semplici set di istruzioni o ricette per produrre una data struttura.

“Immagina di dover spiegare a qualcuno come piastrellare un pavimento, usando il minor numero di parole possibile”, afferma Iain Johnston, professore all’Università di Bergen in Norvegia e autore dello studio. “Non diresti: metti qui gli esagoni, qui i rettangoli lunghi, qui i rettangoli larghi. Diresti qualcosa del tipo: metti ovunque piastrelle quadrate. E questa modalità semplice porta ad un risultato altamente simmetrico”. Il team di ricercatori dell’Università di Bergen ha utilizzato la modellazione computazionale per esplorare come si manifesta questa preferenza in biologia. Ha dimostrato che molti più genomi tra quelli studiati descrivono algoritmi semplici piuttosto che più complessi. Man mano che l’evoluzione cerca possibili genomi, è più probabile che si orienti verso algoritmi semplici, e che favorisca la generazione di strutture simmetriche. Tali algoritmi codificano gli elementi costitutivi di tutta la vita sulla Terra, dalle cellule mitocondriali nelle fibre muscolari di un leopardo ai cloroplasti in un albero di pioppo tremulo, tutti particolarmente simmetrici. Più semplici sono questi algoritmi, meglio è, sostengono gli scienziati, poiché maggiore è la complessità che presentano, maggiori sono le possibilità che qualcosa vada storto.

“Queste intuizioni possono essere formalizzate nel campo della teoria dell’informazione algoritmica, che fornisce previsioni quantitative per la preferenza verso la semplicità descrittiva”, secondo quanto afferma Ard Louis, professore all’Università di Oxford e autore corrispondente dello studio.

L’idea chiave dello studio può essere illustrata da un famoso esempio nel campo della biologia evolutiva, chiamato “teorema della scimmia instancabile” o “teorema delle scimmie infinite”. Immaginiamo una stanza piena di scimmie che cercano di scrivere una ricetta digitando casualmente su una tastiera. Ogni scimmia ha molte più probabilità di colpire casualmente le lettere richieste per scrivere una ricetta breve e semplice rispetto a quante ne abbia di colpire le lettere che ne scriveranno una lunga e complicata. Se a questo punto consideriamo le ricette prodotte dalle scimmie come algoritmi per la produzione di strutture biologiche da informazioni genetiche ecco perché sarà più facile che si ottengano strutture semplici e simmetriche rispetto a strutture complicate.

Le osservazioni in natura mostrano che un’ampia gamma di strutture e sistemi biologici, dalle proteine ​​all’RNA, adottano strutture algoritmicamente semplici e simmetriche. La deviazione dalla simmetria si verifica a causa di uno stress durante lo sviluppo iniziale e dell’incapacità genetica di compensare lo stress. Una vasta letteratura scientifica mostra che la simmetria bilaterale tende ad essere positivamente correlata con la salute, la forza fisica e la velocità. Ecco perché la simmetria e l’asimmetria sono legate a tutto, da una maggiore produzione di sperma e velocità di sprint più elevate alla vulnerabilità alla schizofrenia o alle malattie infettive.

Secondo Darwin, la selezione sessuale dipendeva dal fatto che, poiché un maschio poteva fertilizzare molte femmine, il numero di figli generati da ciascun maschio poteva variare molto. D’altra parte, indipendentemente dal fatto che una femmina si accoppiasse con un maschio o più, il numero di figli nati da lei sarebbe stato sempre lo stesso. Ci sarebbe pertanto un forte vantaggio a favore dei maschi che riescono a monopolizzare le possibilità di accoppiamento nella massima misura possibile. La selezione sessuale doveva quindi essere guidata da due fattori. In primo luogo, i maschi avrebbero gareggiato tra loro per ottenere l’accesso a quante più compagne possibile. Ciò ha favorito l’aumento delle dimensioni e della forza dei maschi ed uno sviluppo dei loro organi di combattimento (es. corna e zanne). In secondo luogo, le femmine sarebbero state esigenti riguardo ai maschi con cui accoppiarsi. Su quali basi avrebbero esercitato la loro scelta? Darwin pensava che un senso estetico nelle femmine potesse far loro preferire i maschi con ornamenti esagerati.

Numerosi studi mostrano che i maschi che hanno più successo nell’accoppiamento sono anche quelli più simmetrici. Questo è stato rilevato  in molti animali. Nel caso delle piante, anche i fiori che hanno più successo nel suscitare le visite degli impollinatori sono i più simmetrici. Le femmine preferiscono l’accoppiamento con maschi attraenti. Molti ricercatori hanno verificato che l’attrattiva può essere manipolata dallo sperimentatore. Sembra che la femmina interpreti l’attrattiva come un segno di forma fisica relativamente elevata. Se si posizionano fasce per le gambe di colore arbitrario su fringuelli zebra maschi, si ottiene un risultato molto sorprendente. Mettendo una fascia rossa su una fascia blu su entrambe le gambe di un gruppo di uccelli maschi, rispetto al rosso su rosso su una gamba e blu su blu sull’altra in un altro gruppo di uccelli, si scopre che le femmine trascorrono il doppio del tempo vicino agli uccelli la cui fascia delle gambe è simmetrica, dando loro un accesso sessuale preferenziale. Questo vale per dozzine di uccelli, insetti e mammiferi, quindi la simmetria è a tutti gli effetti un indice di qualità genetica.

Si riscontra lo tesso comportamento anche negli esseri umani, che danno nettamente preferenza ai volti simmetrici. Le femmine degli essere umani sembrano essere un po’ più sensibili alla simmetria rispetto ai maschi, cosa che non è una sorpresa dal momento che le femmine tendono ad essere più discriminanti nella scelta del compagno. La simmetria del corpo maschile e la forza fisica sono correlate. Le donne preferiscono istintivamente gli uomini che mostrano “geni buoni”, come indicato dall’elevata simmetria, così come capacità di combattimento indicata dalla forza fisica. Quando sono stati esaminati 69 uomini eterosessuali destrimani di età compresa tra 18 e 42 anni, è stato scoperto che la simmetria corporea era associata alla forza della presa della mano. I maschi simmetrici tendono ad essere più forti e ciò potrebbe contribuire al loro successo con le femmine.

In uno studio della Rutgers University del New Jersey sono stati pubblicati i risultati di un lavoro sulla simmetria corporea di esseri umani in Giamaica. Lo studio è iniziato nel 1996 con 285 ragazzi e ragazze giamaicani di campagna con un’età media di otto anni. Uno dei motivi per cui è stata scelta la Giamaica rurale è che è economicamente svantaggiata e poiché sono state pagate tutte le famiglie che venivano reclutate per lo studio, il tasso di partecipazione è stato straordinariamente alto. I ricercatori hanno misurato la simmetria dei soggetti dalla testa ai piedi, dalla lunghezza dell’orecchio alla lunghezza delle dita del piede, i denti, le mani… Tutti i soggetti sono stati misurati di nuovo per la simmetria nel 2006. Nel 2010 è stata misurata la loro velocità nello scatto ed è stato scoperto che, incredibilmente, la sola simmetria del ginocchio prediceva fortemente la velocità dello sprint. Né caviglie, né piedi, né altre parti del corpo. Se le ginocchia erano simmetriche quando i bambini avevano otto anni, allora correvano più velocemente quando avevano 22 anni. Questo valeva sia per i maschi che per le femmine, e allo stesso modo per gli sprint su 90 e 180 metri.

Questa è stata una scoperta così sorprendente che sono stati raccolti i fondi per studiare velocisti d’élite in Giamaica, che sono notoriamente i migliori al mondo. I ricercatori hanno attivato una collaborazione con l’MVP Track and Field Club di Kingston. Ed ecco, la stessa variabile che è stata isolata nei giamaicani rurali valeva per gli atleti d’élite. La simmetria del ginocchio prevedeva il meglio dei migliori corridori. La giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce, miglior velocista donna al mondo, ha mostrato che le sue ginocchia sono così simmetriche che non possono essere distinte.

Le due metà simmetriche del nostro cervello sono collegate tra loro dal corpo calloso e il corpo calloso di una donna è relativamente più grande di quello di un uomo, suggerendo che i due emisferi del cervello di una donna condividono un numero maggiore di informazioni. Sappiamo dalla risonanza magnetica funzionale che quando il cervello si illumina mentre risolve problemi linguistici o spaziali, le donne usano il cervello in modo più simmetrico. Quindi i cervelli delle donne sono intrinsecamente più simmetrici. Le simmetrie danno poteri extra, oltre a raddoppiare una forma. Pensiamo ai nostri due occhi simmetrici con i loro campi visivi sovrapposti: danno al nostro cervello informazioni sufficienti per creare una vista tridimensionale. Le due orecchie simmetriche permettono al nostro cervello di localizzare la direzione del suono, cosa impossibile con un orecchio solo senza muovere/girare la testa. Molti si chiedono oggi se i cervelli più simmetrici delle donne diano loro l’equivalente di un’intelligenza sociale tridimensionale e stereofonica.

In definitiva, la simmetria ha un impatto anche sulla nostra intelligenza sociale? Apparentemente è così. Nel 2009 è stato dimostrato ad esempio che la nostra generosità dipende dalla nostra percezione della simmetria di un altro. Il “gioco dell’ultimatum” è stato utilizzato per misurare la risposta alla simmetria. In questo gioco un “proponente” si offre di dividere una somma di denaro con un “rispondente” che potrebbe accettare o rifiutare l’offerta. Se l’offerta viene accettata, ciascuno riceve del denaro; se rifiutata, nessuno riceve nulla. Sono state reclutate 82 femmine e 106 maschi. Ognuno ha giocato con un risponditore del sesso opposto, e doveva dare una spiegazione per le sue decisioni. Ai partecipanti è stata fornita una foto in cui era rappresentata l’altra parte. In una sessione è stata fornita la foto di una faccia simmetrica; nell’altra quella di una faccia asimmetrica. 74 persone hanno offerto più soldi quando hanno pensato che la foto fosse attraente e, di queste, 29 hanno scelto la foto simmetrica. 11 persone erano più caritatevoli: consideravano il bisogno come motivazione per l’offerta e non l’attrattiva, quindi favorivano sempre il viso più asimmetrico.

Anche nella Comunicazione e Marketing si tende ad utilizzare equilibrio e proporzionalità per attirare un pubblico di destinazione. Le piccole imprese spesso non hanno il capitale per grandi campagne pubblicitarie. Pertanto, l’utilizzo della simmetria negli annunci offre alla piccola impresa l’opportunità di aumentare l’efficacia della campagna pubblicitaria per il pubblico di destinazione. La simmetria trasmette un senso di attrattiva all’interno della pubblicità e alcuni degli standard di bellezza nella società in realtà, consciamente o inconsciamente, considerano la simmetria del viso o del corpo di una persona. Le aziende pubblicitarie, quindi, impiegano comunemente la tecnica della simmetria negli annunci pubblicitari.

I loghi sono uno degli elementi più importanti dell’identità visiva di un’azienda. Sono presenti centralmente su siti Web, vetrine, prodotti e pubblicità. Sono usati per aumentare la consapevolezza e le vendite. Sono il modo in cui i consumatori riconoscono e differenziano un marchio da un altro. Non sorprende quindi che i brand manager preferiscano l’uso di loghi simmetrici. In un’analisi che è stata condotta su 423 grandi marchi, il 95% aveva loghi percepiti come simmetrici.

La simmetria bilaterale è la forma più semplice di simmetria. Con questo tipo di simmetria, le due metà di un’immagine sono identiche. Gli inserzionisti a volte chiamano questo tipo di simmetria mirroring o simmetria di riflessione. Ad esempio, se la pubblicità di una compagnia aerea contiene un aereo, la simmetria bilaterale coinvolgerebbe entrambe le ali dell’aereo che sembreranno esattamente uguali per forma, dimensioni e colore. Ciò potrebbe comportare una prospettiva dall’alto verso il basso o una prospettiva dal basso verso l’alto.

La simmetria rotazionale viene utilizzata quando in un annuncio viene ruotato o ribaltato un oggetto mostrando che l’oggetto appare esattamente come prima della rotazione o ribaltamento. Questo tipo di simmetria si applica in genere alle immagini bidimensionali che l’inserzionista può ruotare su un piano piatto. Tuttavia, la simmetria rotazionale può coinvolgere anche la simmetria nelle forme esterne, o estremità, dell’immagine. Alcuni oggetti comuni che hanno simmetria rotazionale sono una stella, una ruota panoramica o un bersaglio. Con questo tipo di simmetria, le aziende possono tentare di creare un senso di equilibrio nell’immagine con conseguente effetto psicologico calmante sullo spettatore.

Secondo le maggiori ricerche ed i maggiori testi di pubblicità creativa, le persone gravitano naturalmente verso immagini simmetriche piuttosto che verso immagini non simmetriche. Quando le aziende creano annunci pubblicitari che utilizzano la simmetria all’interno dell’immagine, essa può creare un’affinità inconscia per il prodotto, o almeno per l’immagine, nella mente dello spettatore. La simmetria può quindi avere un effetto psicologico profondo sulla mente umana. Ad esempio, la simmetria può produrre un effetto calmante, utile quando si commercializza un prodotto rischioso. Ciò consente alle imprese di minimizzare i rischi associati a un prodotto o servizio. Ad esempio, la pubblicità di birra e sigarette tenta comunemente di produrre questo tipo di effetto calmante attraverso la simmetria.

In definitiva, le leggi naturali che presiedono alla prevalenza della simmetria nel campo della biologia evolutiva e del comportamento animale, e sono verificate anche per quanto riguarda il comportamento umano, vengono ogni giorno sempre più utilizzate anche nel settore della Comunicazione e Marketing per vendere meglio prodotti e servizi.

E.P.

Fonte: eurekalert.org

CHIUDI