Guardare lo stesso orizzonte: il Festival delle Migrazioni 2022

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Il Festival delle Migrazioni 2022, kermesse di arte, letteratura e teatro dedicata al tema delle migrazioni e dell’inclusione, si svolgerà quest’anno dal 27 settembre al 2 ottobre. Si tratta della quarta edizione dell’evento nato dalla collaborazione fra le Compagnie teatrali torinesi Almateatro, A.M.A. Factory e Tedacà.

Trovare un alfabeto comune per riuscire a parlare, ciascuno e ciascuna con la propria voce, è l’idea che ispira Festival delle Migrazioni 2022. Un ideale non semplice da raggiungere quando a volte sembra che i confini che ci separano dagli altri e dall’altro siano invalicabili. Ma se un cane e un elefante possono stare seduti uno accanto all’altro e guardare insieme verso lo stesso orizzonte, come i due che campeggiano nella ormai radicata immagine-simbolo del Festival, allora non bisogna disperare che un modo per parlarci, e ascoltarci, ci sia. Non è scontato farlo in un contesto caratterizzato da una violenza sistemica, bisogna superare una paura che è reciproca: la paura verso gli immigrati, l’ormai tristemente famosa “paura dell’invasione”, da un lato, e di riflesso la paura del migrante nei confronti di una realtà che non conosce, non sempre capisce e da cui spesso si sente rigettato.

Lo strumento scelto dal Festival delle Migrazioni, sin dal suo inizio nel 2018, per lavorare sui concetti di coesione e comunità, dando spazio alla voce dei migranti e rendendoli soggetti attivi del processo, e non più solamente oggetti di studio, è l’arte. La cultura, il teatro, la musica, la letteratura. L’arte come mezzo per stemperare la paura. Il Festival è un contenitore delle più svariate espressioni artistiche e non. Infatti non mancheranno momenti di convivialità, con al centro l’attesa Cena delle Cittadinanze, una lunga tavolata dove condividere piatti provenienti da ogni parte del mondo, offerti da altri commensali o preparati dalle cucine del Festival. La Cena rappresenterà la degna conclusione di una giornata interamente dedicata al tema del cibo, inteso come strumento di avvicinamento e inclusione, ma anche declinato in termini di sovranità alimentare e nel suo rapporto con le crisi attuali e le migrazioni climatiche.

Il focus primario di questa quarta edizione del Festival delle Migrazioni è però quello della guerra e delle resistenze, e in particolare il quesito: come raccontare la guerra alle nuove generazioni? Non mancheranno a tal proposito dibatti con studiosi ed esperti per discutere della deontologia giornalistica e del rapporto tra guerre, povertà e migrazioni: sabato 1° ottobre, per un dibattito in collaborazione con Torino Spiritualità 2022, il Festival delle Migrazioni ospiterà Cecilia Strada, che dialogherà con Gherardo Colombo di ResQ – People Saving People sul tema “Salvare la pelle. Degli altri”.

I luoghi del Festival delle Migrazioni 2022 sono i luoghi simbolo dell’immigrazione torinese: Porta Palazzo e Borgo Dora. E dunque, salvo rare eccezioni, saranno ad esempio il Sermig, San Pietro in Vincoli, il Giardino del Pellegrino, la Scuola Holden e l’Unione Pastorale Migranti del Cottolengo ad ospitare gli eventi del Festival.

Redazione

Per saperne di più: consulta il sito del Festival delle Migrazioni e la loro pagina Facebook per restare aggiornato

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