Continuiamo l’approfondimento sulla raccolta e controllo dei dati da parte dei motori di ricerca.
Nella puntata precedente, abbiamo analizzato il funzionamento e l’evoluzione dei motori di ricerca in relazione alla visualizzazione dei risultati di ricerca ed alla raccolta dei dati degli utenti.
Quando si tratta di raccolta di dati e data mining, possiamo dire che tutti i motori di ricerca lo fanno in una certa misura. Le differenze risiedono nelle rispettive politiche sulla privacy, nel modo in cui i dati vengono trattati e in tutte le funzionalità orientate alla loro sicurezza. Ciò di cui molti utenti di Internet non si rendono conto è che esistono alternative a Google ed agli altri motori comunemente utilizzati che funzionano altrettanto bene senza la necessità di invadere la privacy degli utenti. Di seguito è riportata una analisi dei principali motori di ricerca oggi e di quali sono le loro caratteristiche in termini di privacy e sicurezza dei dati personali.
Google, il nome è quasi sinonimo di Internet e navigazione web. Chi non ha utilizzato la comoda barra di ricerca per digitare una semplice parola e visualizzare nella pagina una pletora di risultati organici (proposti secondo la migliore rispondenza dei contenuti alla ricerca effettuata) e sponsorizzati (proposti secondo una corrispondenza proposta da inserzionisti che pagano per comparire nei risultati per la ricerca effettuata). Quando si tratta di rilevanza dei risultati e quantità di servizi, Google è di gran lunga la scelta migliore. Ha conquistato il mercato della ricerca stabilendo praticamente da molti anni ciò che è o non è una buona pagina e/o un sito Web. Quando si tratta di data mining, è in cima alla lista anche per questo. Leggendo le sue condizioni d’uso e la politica sulla privacy si scopre che raccoglie… il maggior numero possibile di informazioni relative agli utenti che ricercano: dall’indirizzo IP al tipo di dispositivo utilizzato, ai numeri telefonici, indirizzo fisico, abitudini di accesso, i siti Web che vengono visitati, i prodotti e servizi che vengono acquistati e qualsiasi altro bit di dati che viene fornito attraverso il Web e disponibile per la raccolta, ivi compresa l’identità personale. Naturalmente, è tutto a vantaggio degli utenti e non viene mai utilizzato a vantaggio di Google. “Raccogliamo informazioni per fornire servizi migliori a tutti i nostri utenti, dal capire cose di base come la lingua che parli, a cose più complesse come quali annunci troverai più utili, le persone che contano di più per te online o quali video di YouTube potrebbero piacerti.”
Nessun motore di ricerca si avvicina davvero a Google in termini di portata, numero di utenti o impatto su Internet, ma ci sono ancora alcuni altri motori importanti che vengono comunemente utilizzati. Yahoo! è uno di questi: è storicamente un buon motore ed è storicamente un altro importante raccoglitore di dati. Yahoo! è anche ben noto non per uno, ma per due importanti hack che hanno esposto i suoi utenti al rischio di furto di identità ed a tutti i problemi che questo comporta. Ciò che è anche importante notare è che Yahoo!, che un tempo era alimentato da un software unico e proprietario, da alcuni anni ormai è “alimentato da Bing”. L’unica differenza nei risultati, in realtà, è un Ad Manager che ci aiuta a controllare cosa viene visualizzato, ma non cosa viene raccolto.
Bing è come quell’amico che conosci ma con cui non ti piace molto uscire. È un motore di ricerca di proprietà di Microsoft, fornisce risultati, ma rispetto a Google, le SERP e altri servizi semplicemente non sono all’altezza. La cattiva notizia è che insieme a un’esperienza meno solida ottieni anche un alto livello di raccolta dati che rivaleggia anche con quello di Google. Uno sguardo all’informativa sulla privacy rivela un sistema di raccolta e gestione dati che potrebbe facilmente consentire all’azienda di rintracciare l’utente che lo utilizza fino alla sede in cui naviga: “Quando esegui una ricerca o utilizzi una funzionalità di un’esperienza basata su Bing che prevede l’esecuzione di una ricerca o l’immissione di un comando, Microsoft raccoglierà i termini di ricerca o il comando che fornisci, insieme al tuo indirizzo IP, alla posizione, agli identificatori univoci contenuti nei nostri cookie, all’ora e alla data della tua ricerca e alla configurazione del tuo browser”.
Quali motori di ricerca non raccolgono dati
La buona notizia è che non tutti i motori di ricerca fanno affidamento per funzionare o per fare soldi sui dati personali degli utenti che li utilizzano. Ce ne sono alcuni che offrono risultati di alta qualità senza gli annunci e i contenuti mirati/personalizzati che sono frutto di attività di data mining. È comprensibile che le aziende vogliano fare pubblicità e che i motori di ricerca vogliano capitalizzare il proprio traffico, ma questo è possibile anche senza invadere pesantemente la privacy degli utenti.
Startpage è un motore di ricerca olandese che mette in evidenza la privacy come caratteristica distintiva. Startpage.com è nata come consociata di Ixquick, un motore di metaricerca fondato nel 1998. I due siti Web sono stati fusi nel 2016 sotto il nome Startpage. Nell’ottobre 2019, Startpage ha ricevuto un investimento significativo da Privacy One Group. Il sito Web consente agli utenti di ottenere risultati di ricerca di Google proteggendo la privacy degli utenti stessi non memorizzando informazioni personali o dati di ricerca e rimuovendo tutti i tracker. Il motore offre anche una funzione di navigazione con visualizzazione anonima che consente agli utenti di aprire i risultati della ricerca tramite proxy per un maggiore anonimato.
- DuckDuckGo
Nato nel 2008 da un’idea di Gabriel Weinsberg, fisico americano con un Master in Tecnologia e Politica al MIT, questo motore di ricerca esce fuori dagli schemi in un mondo in cui i colossi dell’online si cibano delle informazioni personali degli utenti ed ogni loro passo è tracciato. Con lo slogan “Il motore di ricerca che non ti traccia” e il suo simpatico muso da papero, DuckDuckGo invita nella sua “search box” e nella sua app tutti coloro che vogliono navigare e fare ricerche online nella più totale riservatezza. Un altro importante vantaggio di questo motore è il servizio TOR, un servizio di condivisione di file basato su bit-torrent che aiuta a preservare l’anonimato, ma ha un prezzo. L’algoritmo è incentrato sui contenuti di crowdsourcing e generati dagli utenti.
E.P.