Il New York Times riporta che Skype è stato rimosso a causa delle leggi locali che si applicano ai servizi VoIP in Cina. “Siamo stati informati dal Ministero della Pubblica Sicurezza che un certo numero di app per VoIP non sono conformi alle leggi locali”, afferma un portavoce di Apple in una dichiarazione al New York Times. “Pertanto queste app sono state rimosse dall’app store in Cina.“
Anche se il Play Store ufficiale di Google non è operativo in Cina, altri servizi di app Android di terze parti hanno rimosso Skype. Non è chiaro per quanto tempo Skype resterà bloccato da questi app store, ma un portavoce di Microsoft ha comunicato al New York Times che Skype è stato “temporaneamente rimosso” dall’App Store di Apple in Cina. Il gigante del software sta “lavorando per ripristinare l’app il prima possibile”. Skype funziona ancora in Cina sui device in cui è installato, ma non sono possibili nuove installazioni e aggiornamenti: il suo destino nel paese non è quindi ancora chiaro. Ma la sua rimozione dagli app store è l’esempio più recente di una spinta decennale del governo cinese a controllare e monitorare il flusso di informazioni online.
La rimozione di Skype arriva pochi mesi dopo che la Cina ha iniziato a bloccare WhatsApp. Da qualche mese non era possibile inviare file – nemmeno foto e video – mentre ora non è più possibile chiamare né chattare. Altri servizi come Gmail, Facebook e Twitter sono tutti bloccati dai filtri del governo cinese. Pechino sembra aver disattivato queste app perché dispongono di opzioni di crittografia che rendono i messaggi più difficili da monitorare per il governo. Tali prodotti spesso si scontrano anche con le regole del governo che richiedono l’uso dell’identificazione con il nome reale dell’utente per ciascun account. Il tutto va a vantaggio di programmi di messaggistica cinesi, primo su tutti il già diffusissimo WeChat, che si è dimostrato propenso ad accettare le richieste di violazione della privacy dei suoi utenti avanzate dal governo cinese.
Negli ultimi mesi, incontri politici ad alto livello e una nuova legge sulla sicurezza informatica hanno portato ad una brusca repressione delle libertà su Internet in Cina. I programmi televisivi stranieri sono stati eliminati, i software che aiutano a eludere i filtri Internet cinesi sono stati presi di mira con pesanti attacchi e, in alcuni casi, le aziende hanno limitato la quantità di tempo che i bambini potevano trascorrere giocando con videogiochi online.
Ma una riunione chiave del Partito Comunista Cinese era appena terminata quando Skype è scomparso dagli app store – un’indicazione che la legge sulla sicurezza informatica era alla base di questo, e che tale legge, che ha iniziato ad avere effetto a giugno, avrà probabilmente un impatto profondo e duraturo su come funziona Internet in Cina. Sebbene le nuove disposizioni di legge non vietino in modo specifico le app di messaggistica estera, esse prevedono chiaramente la messa al bando di sistemi di scambio e condivisione di informazioni che non siamo monitorabili al 100% dal Governo.
E. P.