Bug in Google Takeout

Bug in Google Takeout

Google ha ammesso che potrebbe aver accidentalmente inviato video privati ​​di alcuni utenti a estranei in seguito all’impatto di un bug su un servizio della sua piattaforma di gestione foto. Il servizio interessato si chiama Google Takeout e consente agli utenti di scaricare i propri dati. Chiunque abbia fatto una richiesta del genere durante un periodo di cinque giorni lo scorso novembre avrebbe potuto essere vittima di questo bug.

Seppure Google affermi che meno dello 0,01% degli utenti è stato colpito, bisogna considerare che la base di utenza su Google Foto è di oltre un miliardo di account, il che significa che è possibile che 10 milioni di persone abbiano visto i propri video privati inviati a utenti sbagliati. Se sei uno degli oltre un miliardo di utenti che si affidano a Google Foto per i servizi di backup sul cloud, ti consigliamo di controllare la tua email.

Come detto, il problema è stato causato da uno specifico bug che si è diffuso in novembre in Google Takeout, il servizio software che consente agli utenti di Google Foto di scaricare i propri dati per creare un altro backup o cambiare i servizi cloud. Chiunque abbia richiesto i propri dati dal 21 al 25 novembre 2019 potrebbe avere inavvertitamente esportato i propri video personali nell’account sbagliato, il che significa che, sì, dei perfetti sconosciuti avrebbero potuto vedere scorci della tua vita che potresti non voler condividere.

Dopo che un utente di Twitter di nome Jon Oberheide ha pubblicato una foto di un’e-mail di Google in cui la casa descriveva questi problemi, la società ha fornito la seguente dichiarazione a 9to5Google: “Stiamo avvisando le persone di un bug che potrebbe aver interessato gli utenti che hanno utilizzato Google Takeout per esportare i loro contenuti di Google Foto tra il 21 novembre e il 25 novembre 2019. Questi utenti potrebbero aver ricevuto un archivio incompleto o video (non foto) che non erano di loro proprietà. Abbiamo risolto il problema di fondo e abbiamo condotto un’analisi approfondita per evitare che ciò accada mai più. Ci dispiace molto che sia successo.”

Oberheide ha anche pubblicato un’email di follow-up da parte di Google in cui il gigante della tecnologia spiegava che avrebbe avvisato ogni persona che aveva almeno un video compromesso. Tuttavia, Google ha affermato allo stesso tempo di non avere un elenco completo di video interessati.

E. P.

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