
Tutti sappiamo quanto leggere faccia bene, per innumerevoli fattori: aumenta la conoscenza, incrementa la creatività, le competenze linguistiche e logiche, mantenendo la mente attiva, favorendo la memoria e il ragionamento e ci trasporta in una fantastica nuova storia ad ogni pagina. Se però non li usiamo, per pigrizia, per mancanza di tempo o perché refrattari alla lettura, grazie a loro possiamo fare del bene sia a noi che a qualcun altro.
Volendo, si possono vendere nel caso si possiedano volumi rari o fuori produzione, ricercati dai collezionisti e ben pagati. Se sono libri comuni, si possono vendere a poco prezzo, giusto per sbarazzarsene in modo tale che abbiano una seconda vita o vengano letti almeno una volta, in fondo sono nati per quello.
Donarli è invece un modo per fare del bene: ci sono moltissimi modi e iniziative per regalare libri, come regalarli alle biblioteche o a realtà del Terzo Settore che le distribuiscono in ospedali, carceri, e in tutti quei luoghi dove un libro cambia la percezione del tempo ed è ben gradito, soprattutto quando si è confinati non volontariamente.
Tra le tante iniziative e movimenti che hanno preso vita non solo in Italia, sicuramente possono vantarsi di originalità alcune idee in particolare.
Il movimento nato nel 2017, The Book Fairies, permette di abbellire i libri con fiocchi, stickers e ornamenti con le iconiche “fatine dei libri”, per chiunque voglia “offrire” o “abbandonare” uno o più libri in giro, in attesa che qualcuno colga il dono letterario. Molto più conosciuto il BookCrossing, ideato da Ron Allen Hornbaker, negli Stati Uniti nel 2001 con l’obiettivo di rendere il mondo una biblioteca. Consiste nel lasciare un libro in un luogo pubblico favorendo la lettura gratuita. Ad oggi è facile vedere delle vere e proprie librerie urbane, ad esempio all’interno di cabine telefoniche dismesse, anche in diverse città italiane.
Un altro grande movimento mondiale di booksharing è il Little Free Library, piccole biblioteche diffuse. Vengono posizionate delle cassette di legno dove si prende un libro e se ne lascia un altro. Iniziativa che in Italia sta prendendo sempre più piede. In questo caso, l’idea è quella del baratto, senza dover avere a che fare con il proprietario iniziale, ma godendo del suo dono e ricambiando con il proprio. Oltre ad essere esteticamente piacevoli (ne esistono di svariate forme e dimensioni), diventano estremamente utili per la diffusione della cultura, anche in luoghi dove non ce lo si aspetta. Come, ad esempio, in Piemonte e Liguria, nel caso delle Bibò, le biblioteche dei boschi, un progetto a cura di Confcooperative Piemonte.
Un’altra realtà tutta italiana sono gli Equi-Libristi, attualmente operativi con gruppi a Roma e Bologna, che si occupano di ritirare gratuitamente, anche a domicilio, i libri inutilizzati per rimetterli in circolo in luoghi di attesa come: bar, ambulatori, ospedali, ecc.
Oltre che a essere ri-letto, ri-condiviso, ri-confezionato, un libro può diventare oggetto d’arte o materiale per forme d’arte.
Il libro è creatività, ed un suo riuso creativo può essere fatto a partire dalla sua materia, la carta delle pagine e della copertina, come nel caso del bookfolding, una tecnica nata in Giappone a meta del XIX secolo. Consiste nella piegatura di libri rigorosamente fatta a mano: l’arte di piegare e tagliare la carta, creando con i ritagli opere tridimensionali per rappresentare tutto ciò che si desidera: scritte, forme geometriche, dediche, volti, lettere, stemmi, senza limiti alla fantasia. Oppure possono diventare opere d’arte contemporanea. Uno dei più noti artisti in questo campo è Brian Dettmer, che li seleziona trasformandoli in intricate e labirintiche opere d’arte – utilizzando così libri che diventerebbero immondizia – esposte nei musei ed apprezzate in tutto il mondo.
Se poi non si vuole solo fruire dell’arte, ma essere artisti e “crearla” da sè, le stesse pagine possono essere riutilizzate per fare origami di ogni tipologia, realizzando simpatiche forme di ogni genere. Dalle più comuni come la barchetta, alla rana, a quelle più intricate e per veri esperti come dragoni o tigri. La stessa carta può, con la tecnica della cartapesta, dare forma a veri e propri cimeli ed oggetti unici di arredamento. Sminuzzando le pagine in piccoli pezzetti ed intingendoli nella colla, strato dopo strato, si può costruire qualsiasi cosa, come fanno per esempio i maestri del carnevale, utilizzando questa tecnica da tantissimi anni per i loro carri.
Inoltre, i libri possono essere ulteriormente riciclati, diventando sublimi ornamenti per la casa, o anche, se svuotati del loro contenuto diventare una cassetta di sicurezza dove nascondere i propri beni, e perché no, una cornice atipica per le foto.
Insomma, i libri, con un po’ di fantasia e manualità, possono diventare oggetti utili, artistici o di arredo.
E se i libri, purtroppo, sono ormai inutilizzabili e non c’è più alcun modo di salvarli, l’unica soluzione è riciclarli, per evitare il taglio di altri alberi, così da salvaguardare l’ambiente. Per questo è importante che arrivino ai centri di riciclo (se proprio non si possono non buttare ricordiamoci che esiste la raccolta differenziata), in modo da poter essere trasformati in nuova materia prima, che magari costituirà le pagine per nuovi libri.
Redazione
Immagine: Eta Beta Scs