Nuova veste grafica per – la rivista di chi ci sta dentro – realizzata da una redazione interna ed esterna al carcere di Torino “Lorusso e Cutugno” edita dalla Cooperativa Eta Beta. Lo straniero, il migrante, i barconi con i loro carichi umani sono immagini che i diversi media utilizzano talvolta per creare un clima di paura, un bersaglio facile per distogliere lo sguardo dai molti problemi del quotidiano. L’altro, il diverso da noi, nell’immaginario si moltiplica ed è causa di ogni difficoltà, l’immigrato “invade” uno spazio e sembra essere in numero ben superiore a quello che è nella realtà. Anche in carcere questa è una visione frequente.
Siamo partiti dai numeri delle presenze e dei reati commessi da persone straniere, la loro analisi ha consentito di ribaltare qualche “credenza” radicata. Analisi seguita da una fotografia della tipologia di reati da questi commessi, scopriamo così che per mille cavilli ci si può trovare in carcere per il reato di clandestinità. Siamo consapevoli come questo sia solo un piccolo tassello e non cambi la realtà, ma serve parlarne e molto perché solo una continua azione di confronto tra le diverse culture può contribuire ad una reale integrazione o almeno ad abbattere qualche pregiudizio.
In questo numero: Stranieri in carcere – Approfondimenti su dati e normativa; immigrazione e reato di clandestinità – Intervista al Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale – Giovani e stranieri tra discriminazione e integrazione: Indagine in un liceo torinese; Le opportunità di studio per chi è recluso.
#noreatimapersone, nella sezione dedicata alle narrazioni il lettore, attraverso frammenti di storie di vita, troverà le diverse motivazioni per cui si attraversano i confini e i diversi confini che ciascuno vede davanti o dentro di sé. E tanto altro a partire da “La prima meta” intervista alla regista Enza Negroni.
(R. D.)
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Per saperne di più: www.lettera21.org