Wing e il futuro delle consegne con droni

La consegna tramite droni è una di quelle idee che vengono proposte da anni come “la prossima grande novità”. Ma oggi forse siamo ad un punto di svolta con Wing, azienda di proprietà di Alphabet (la casa madre di Google). Di fatto, il problema delle consegne di beni di piccole dimensioni (oggettistica, prodotti di bellezza, giochi e giocattoli, ma anche molti prodotti alimentari e di gastronomia) è che il costo della consegna con mezzi a motore è spesso di gran lunga superiore al costo del bene. Anche la nascita di reti di corrieri in bicicletta (i “rider” di cui molto si parla recentemente) pur avendo ridotto i costi di consegna (purtroppo, molto spesso, con condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento per i ciclisti che operano) mantiene comunque un rapporto tra costo della consegna e costo del bene che in taluni casi è del 50%.

L’idea di Wing è quella di creare una “rete di consegna“, con droni di medie dimensioni e molto efficienti, e punti di appoggio e ricarica sparsi sul territorio. Non solo i costi di trasporto e gestione con droni risultano estremamente ridotti, ma si tratta di un sistema che non è costretto a operare con il modello “avanti e indietro” (il fornitore chiama il mezzo di consegna, che si muove a ritirare il prodotto, lo consegna, e ritorna indietro al suo parcheggio in attesa di una nuova consegna) ma si muove come una rete fluida (il fornitore prenota la consegna, il drone si muove dal “parcheggio” più vicino al cliente per ritirare il prodotto, lo consegna, e si mette in ricarica al “parcheggio” più vicino al punto di consegna, o si muove direttamente verso un nuovo fornitore nelle vicinanze per un nuovo ritiro).

Il funzionamento dei droni come una rete, afferma Wing, migliorerà l’efficienza, sia dal punto di vista dei costi che da quello della rapidità. La tecnologia è in fase di test su larga scala a Logan, in Australia, dove Wing consegna fino a 1.000 pacchi al giorno. La società ha anche avviato un test per le consegne con droni nel sobborgo di Dublino di Lusk. Sono in corso trattative con il Dipartimento dei Trasporti e l’Autorità per l’Aviazione Civile del Regno Unito per concordare regolamenti che consentano le consegne con droni. Al momento attuale più Autorità dell’aviazione civile in tutto il mondo stanno studiando regole che consentirebbero questo tipo di operazioni.

L’amministratore delegato di Wing, Adam Woodworth, afferma che il sistema di consegna assomiglierà “più a un’efficiente rete di dati che a un sistema di trasporto tradizionale”. I droni Wing operano attualmente anche con consegne di generi alimentari, consegne di cibo preparato, consegne di caffè.

Poiché un network di droni con punti di parcheggio e ricarica sparsi sul territorio, pur essendo più economico di un sistema con mezzi a motore su strada, o un sistema con rider, deve comunque effettuare un gran numero di consegne per essere finanziariamente sostenibile ed economicamente produttivo, vi sono alcune incognite su cui Wing sta lavorando.

La prima che viene affrontata in questo momento è la regolamentazione. Una flotta di migliaia di droni che volano sopra i centri abitati deve essere gestita da software che rendano il traffico sicuro al 100%, con “regole di viabilità” che consentano interazioni con gli umani residenti e le infrastrutture presenti sul territorio. Il sistema attualmente in fase di test prevede un alto livello di automazione, in grado di controllare e gestire big data in tempo reale, ma prevede anche “cabine di regia” con controllori umani che monitorano la flotta e gli spostamenti.

Ma ci sono sfide da superare. Wing ha dovuto affrontare lamentele per il rumore da parte di alcuni residenti di Logan, in Australia. L’azienda sta investendo molto per rendere l’aereo il più silenzioso possibile, e il software di pianificazione è stato progettato per evitare di creare “autostrade dei droni”, dove ogni volo passa sopra le stesse case.

Molti sono coloro che temono comunque un futuro in cui voleranno sopra le nostre teste migliaia di droni, impegnati nel trasporto di oggetti che, cadendo, potrebbero provocare danni anche ingenti. C’è da dire che il rapporto annuale sulla sicurezza 2021 di EASA (l’Agenzia europea per la sicurezza del volo) evidenzia un forte diminuzione degli incidenti causati dai droni. I casi di incidente gravi, seppur già molto minimali e marginali, sono passati da due nel 2019 a uno nel 2020, per poi azzerarsi nel 2021 appunto. Il progressivo calo degli incidenti causati da droni si può immaginare sia dovuto ad un sensibile aumento della tecnologia degli aeromobili a pilotaggio remoto, basti pensare ai sistemi anticollisione di cui ormai quasi tutti i droni sono dotati, oltre che ovviamente ad una maggior professionalità dei piloti ed una maggior consapevolezza delle regole di volo. Importante però considerare che EASA sostiene che le segnalazioni degli incidenti sono stati fatte sinora per lo più dagli enti preposti coinvolti e poco dai diretti interessati piloti di droni, dunque molte situazioni di rischio ed incidente potrebbero non essere state segnalate correttamente e pertanto non inserite nelle statistiche ufficiali. E stiamo parlando, appunto, di una quantità ancora relativamente limitata di droni, pilotati da singoli proprietari, per diletto, non di flotte di migliaia di unità che operano in continuo per il trasporto e consegna di prodotti.

Il futuro, molto prossimo, ci dirà se potrà accaderci di essere colpiti da un drone che precipita, o da un pacco in consegna che cade dal cielo.

E.P.

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