
Un incontro, dibattito, condito da reading e numerose domande e riflessioni per non girarsi dall’altra parte. L’appuntamento è per giovedì 4 luglio a partire dalle ore 17:30 presso la Libreria Belgravia di via Vicoforte 14/d, per riflettere da e su un mondo invisibile alle città, dove fragilità e disagio vissuti permeano l’esistenza dei ristretti. Inclusione e diritti diventano le parole chiave di chi opera quotidianamente in carcere, per far sì che un cambiamento sia possibile nei singoli e nella società.I volumi presentati intendono fare riflettere e non dimenticare che “la galera” è abitata da persone, a cui si deve concedere un’opportunità ed il cui futuro non dovrebbe diventare l’etichetta del reato commesso. Avere paura di persone, storie e parole fragili, significa voler non vedere, “girarsi dall’altra parte”, perché sono molti i dubbi e gli interrogativi che questa realtà impone.
“40 anni (+10) di amarcord. Per riflettere e non dimenticare” di Antonio De Salvia
Il testo è una testimonianza diretta e variegata di fatti e persone che si espletano nell’Istituzione totale – carcere, di isole di umanità e spontanea vitalità che si distinguono e si proiettano nel futuro, di tragedie che si consumano e scuotono le coscienze solo per scampoli di tempo, di approcci teorici virtuali e illusori, di esigenze emergenziali sempre dilazionate, di paradossi ed ossimori che coesistono.
“Labirinti nero fumo” racconto corale a cura di Eta Beta Scs
In Labirinti nero fumo il racconto segue cinque giovani nell’impatto con il carcere: un labirinto nel quale è facile perdersi e non riuscire più a trovare l’uscita. Vite, intrecciate tra loro e con quelli di altri, tinte nei colori degli impulsi, delle emozioni e dei dubbi. Quelli di chi si trova a scontare una pena, e dubbi su quanto si è lasciato fuori, sulle proprie famiglie e sugli affetti, dubbi sul domani in carcere e quello meno prossimo, una volta liberi.
Antonio De Salvia
Laureato in filosofia ad indirizzo psico-socio-pedagogico presso l’Università di Torino, con Specializzazione in criminologia clinica presso Università di Genova, è stato per trentadue anni un operatore impegnato nella formazione professionale di detenuti. Da sempre attivo nel reinserimento lavorativo di persone in condizioni di disagio, e referente per la realizzazione di iniziative di prevenzione ed educazione alla legalità rivolte ad allievi di Centri di Formazione professionale e a studenti di scuole secondarie superiori in Torino e Provincia.
Eta Beta Scs
Cooperativa sociale di tipo B dal 1986 persegue un’idea innovativa di imprenditoria, progettando e realizzando prodotti e servizi di qualità, affiancando nei team di lavoro persone in condizione di fragilità a figure professionali qualificate. Dal 2001 una parte delle attività della cooperativa ha sede o si svolge nel laboratorio Eta Beta Vallette, all’interno del carcere torinese “Lorusso e Cutugno”. Nel 2023 ha preso il via la collana editoriale “La Galera“, che pone particolare attenzione alle tematiche della detenzione
G. B.
Illustrazione: G. D’Ursi