Quanto “piccolo me” continua a essere parte del “grande me”, è questa la domanda di fondo su cui ruota l’intera XIII edizione di Torino Spiritualità. Diventare bambini, restare bambini, essere bambini, i tre grandi temi su cui si incentrerà la cinque giorni di incontri, dialoghi e spettacoli, in scena nel capoluogo piemontese da giovedì 21 a lunedì 25 settembre.
Un festival diffuso che trasforma città e territorio con i propri appuntamenti sparsi dal centro alle periferie, dagli spazi cittadini al territorio regionale, dai teatri ai luoghi di culto, dalle biblioteche ai musei. Quest’anno sono Alba e Novara ad ospitare alcuni eventi del programma ufficiale e le passioni suscitate dai protagonisti degli stessi.
Ad aprire Torino Spiritualità 2017 Theodore Zeldin, eccentrico studioso dell’Università di Oxford e consulente BBC, alle ore 18 nella Chiesa di San Filippo Neri, con la lezione “Curiosi come bambini, ovvero come andare in cerca di amici, persone da amare e maestri che non siano noiosi”. A seguire nella stessa giornata di giovedì al Teatro Carignano Silvio Orlando, porta in scena il quartiere parigino di Belleville raccontato da Romain Gary con “La vita davanti a sé”.
Si prosegue sino al 25 settembre, provando a rispondere ai temi cardine del festival, dando vita a tre percorsi che esploreranno la possibilità di diventare bambini, recuperando una dimensione misteriosa e fragile, soffermandosi sulle trappole dell’infantilismo per non rischiare di restare bambini per sempre e indagando la complessità dell’esperienza infantile per capire cosa significhi davvero essere bambini.
Tra gli ospiti in calendario l’Islam progressista dell’imamah di Los Angeles Ani Zonneveld; Luigi Lo Cascio, che darà voce ad una lettura tratta dal romanzo di Cormac McCarthy “La strada”; il direttore de “La Repubblica” Mario Calabresi; gli psicanalisti Massimo Recalcati e Augusto Romano, lo storico dell’arte François Boespflug, gli scrittori Domenico Starnone, Michele Mari e Carlo Lucarelli e molti altri.
Anche quest’anno non mancheranno i laboratori della Scuola di Otium, reading, concerti ed una serie di appuntamenti dedicati ai più piccoli e al loro essere promesse di futuro.
Spettacoli coinvolgenti e proposte meditative si alterneranno sui diversi palcoscenici di Torino Spiritualità, dalla performance del gruppo Open Program del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, alle giornate a “porte aperte” organizzate dai Centri di Dharma Torinesi Associati Ubi, alle filastrocche di Bruno Tognolini scovate nei luoghi più improbabili: nelle curve degli ultrà, negli spot Apple, nell’hip-hop.
Si parlerà di mondi fantasiosi e miti con i pastori valdesi Stefano Giannatempo e Paolo Ribert e la monaca induista Svamini Hamsananda, si correrà su fili immaginari e sognerà con gli acrobati Elena Fresch e Matteo Mazzei e con i tamburi del Monastero di Fudenji.
G. B.
Per saperne di più: www.torinospiritualita.org