Un libro sorprendente, colto e culinario, che parla di condivisone e solidarietà: valori che si esprimono anche attraverso l’ospitalità. “Intorno al mangiare e al bere” – scrive la giovane autrice, scrittrice , foodblogger e Sommeiller, Chiara Caprettini -“ho potuto disegnare una costellazione di riferimenti, di legami essenziali, che dall’individuale si estendono al senso comune, alle abitudini culturali, alla condivisione del cibo e alla convivialità, alla relazione che si forma nel consumare un pranzo assieme, al ruolo che ciascuno riveste fra i commensali e l’individuo, alla ritualità della preparazione e allo svolgersi del pranzo, all’importanza del dono che materializza lo scambio di affetto fra le parti”. Per Chiara il dono “rappresenta un moto dell’anima: per questo il dono collega il cibo a una radice mistica e sacra”.
Nella prima parte il libro è un percorso storico che illustra la scienza dell’ospitalità conviviale fin dall’antica Mesopotamia, dai Greci, dai Romani e dai Germani ai nostri giorni: il banchetto reale che il re assiro Assurnasirpal organizzò per l’inaugurazione del palazzo reale di Nimrud sul fiume Tigri (un nome che ci riporta alla drammatica attualità delle devastazioni compiute nel sito archeologico della città, nel 2015,). Dieci giorni di libagioni fra carni di pecora, vitello, manzo, selvaggina, vino e birra. E poi diecimila pesci, ma anche qualche topo ingrassato per l’occasione. Cereali, verdure, frutta. E poi salse, pane, dolci.
Il vino, ci spiega Chiara, era un alimento consumato in quantità da Ebrei e Fenici: la Bibbia ne parla duecentoventiquattro volte ed era considerato dagli Ebrei bevanda di vita e immortalità. E poi molte altre notizie dal Medioevo al Rinascimento fino ai nostri giorni, ai social eating e home restaurant
Nella seconda parte Chiara passa all’esperienza del suo foodblog (Nordfoodovestest) e presenta i migliori produttori da lei scelti con un viaggio in Italia e all’estero: dalla pasta al riso, dall’olio al vino, ai dolci.
Nella copertina la frase scelta svela la filosofia di Chiara Caprettini: “invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passa sotto il nostro tetto” , citazione del politico e scrittore francese di fine Settecento Anthelme Brillat-Savarin, la cui fama è dovuta a un libro, “La fisiologia del gusto“, dedicato ai gastronomi parigini che mescola piacevolmente nozioni culinarie e scientifiche, riflessioni filosofiche, aneddoti storici, consigli e ricordi. L’opera inaugura la figura dell’intellettuale gastronomo ed è un fondamento teorico della cucina borghese, che avrà grande influenza sulla successiva letteratura culinaria. Chiara ne ripercorre evidentemente la strada.
Nordfoodovestest, Chiara Caprettini, Cartman edizioni
(P. G.)
Per saperne di più: nordfoodovestest.wordpress.com