Cultura e arte per promuovere benessere e inclusione sociale

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Lunedì 19 ottobre, dalle 17 alle 19, si inaugura a Torino nel “Distretto Sociale Barolo” lo Spazio BAC (via Cottolengo 24/bis) che, unico nel suo genere in Italia, nasce per far incontrare cultura, salute e inclusione sociale. Realizzato sulla proprietà dell’Opera Barolo con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, Spazio BAC apre grazie alla gestione di SCT Centre  (Social Community Theatre Centre ), Corep, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino e Teatro Popolare Europeo. Sono partner di Spazio BAC l’Associazione Filieradarte e CCW (Cultural Welfare Center), che collaborano alla programmazione degli eventi, dei percorsi formativi e degli incontri di Comunità.

Spazio BAC è pensato per proporre ai cittadini esperienze artistiche e culturali che producano benessere e che creino nuove relazioni tra le persone. La Metodologia usata è quella del Teatro Sociale e Danza di Comunità ideata proprio a Torino da SCT Centre e portata in Europa e in tutto il mondo.

Tra le prime attività in programma, un progetto realizzato grazie al bando di Public Engagement 2019 promosso dall’Università degli Studi di Torino: l’organizzazione del Coro BAC, un coro tutto al femminile, multiculturale e intergenerazionale di circa 20 elementi, composto da donne in situazioni di difficoltà e fragilità e donne del mondo universitario, docenti, studenti, personale amministrativo. Attraverso il canto, da qui alla primavera 2021, si metteranno in gioco in un percorso formativo che abbatte le barriere sociali e crea valori condivisi. A questo seguiranno altre attività con giovani, bambini, famiglie e anziani in collaborazione con le realtà del Distretto Barolo e del quartiere Aurora.

Spazio BAC si innesta all’interno di un luogo di eccellenza di innovazione sociale, il “Distretto Sociale Barolo”, già abitato da 13 enti che ogni anno rispondono ai bisogni di oltre 20 mila persone. Collocato tra via Cottolengo e via Cigna, il Distretto è un modello di welfare nato 150 anni fa su iniziativa di una donna di grande visionarietà e intelligenza imprenditoriale e sociale, la Marchesa Giulia di Barolo, che fondò l’Opera Barolo come “sistema” al servizio del bene comune.

Perfettamente allineato alla mission del Distretto, Spazio BAC è un progetto femminile, perché gestito da donne di diverse generazioni, di prossimità perché si occupa degli abitanti del quartiere e della città, votato all’inclusione sociale utilizzando la cultura e l’arte come motori del benessere, come strumenti di formazione che possono dare una prospettiva di vita a soggetti fragili.

«Dopo 18 anni di nomadismo in Italia e nel mondo, dove ci chiamavano le sfide dell’arte e delle comunità, torniamo stanziali ad Aurora in una zona in trasformazione di Torino, la città dei santi sociali, che ha nel suo dna il sostegno dei più deboli e degli emarginatispiega Alessandra Rossi Ghiglione, direttrice di SCT CentreSuperato il lockdown siamo pronti ad aprire le porte di Spazio BAC che per noi significa “possibilità”: di accogliere e far incontrare persone del territorio, di costruire relazioni, di contribuire al cambiamento del quartiere e della città, di creare sempre nuovi ponti tra Torino e l’Europa mettendo al centro cultura, salute, inclusione e democrazia».

«Spazio BAC – dichiara Rita Maria Fabris dell’Associazione Filieradartepotrà ospitare residenze artistiche, prove teatrali e spettacoli. Insieme al Distretto Sociale Barolo e alle associazioni del quartiere Aurora e della città, coinvolgendo cittadini svantaggiati e gruppi di abitanti, realizzeremo spettacoli, concerti, letture, laboratori di teatro, di danza, canto, narrazione, convegni e tanto altro per bambini, ragazzi e famiglie, per incontrarsi attraverso l’arte, promuovere la salute personale e le relazioni».

«La cultura e l’arte infatti creano salute, giovano al benessere fisico e mentale, sono importanti risorse per la cura e la costruzione di equità e di qualità sociale. Un ruolo noto fin dagli albori della medicina, attestato da un corpo di evidenze scientifiche su neuroscienze, epigenetica, psiconeuroendocrinoimmunologia, cresciuto dagli anni ’70 e culminato nella ricerca OMS del 2019 che lo conferma oltre ogni dubbio»,  aggiunge il Dr. Claudio Tortone di DoRS, il Centro Regionale di documentazione sulla Promozione della Salute con il quale SCT Centre ha attiva una collaborazione stabile che festeggia 10 anni proprio nel 2020.

«Il Teatro Sociale e di Comunità – afferma Alessandro Pontremoli docente di Teatro Educativo e Sociale dell’Università degli Studi di Torino è da sempre l’arte dell’incontro tra i corpi vivi, un’esperienza di relazione in cui scoprirsi e scoprire il valore dell’altro, magari anche confrontarsi in modo vivace ma arrivare poi a creare insieme una narrazione sociale condivisa. Aprire spazi di incontro tra ricerca, formazione, cittadinanza, come Spazio BAC, è oggi una delle sfide che anche come Università sentiamo fondamentale».

P.G.

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