Sono passati ormai trentun anni dal terrificante disastro di Chernobyl, ma gli effetti delle radiazioni colpiscono e si teme colpiranno ancora per molto tempo l’Ucraina e i paesi limitrofi. Tra questi vi è la Bielorussia, uno dei paesi maggiormente colpiti.
Con le sue estese pianure verdi, prima della catastrofe basava buona parte della propria economia su coltivazione, allevamento e raccolta di legname, tutte attività che hanno subito gravi danni a causa della contaminazione, determinando anche un drastico calo delle esportazioni all’estero.
Ma oltre ad una grave ferita economica l’allarme bielorusso è dovuto soprattutto all’aspetto sanitario.
Infatti nei villaggi rurali a causa delle ristrettezze economiche, i pasti degli abitanti sono necessariamente a base di alimenti locali, quindi contaminati. Questo tipo di dieta porta inevitabilmente ad un abbassamento delle difese immunitarie e a varie patologie, soprattutto tumorali, che colpiscono maggiormente i bambini.
È in questo contesto che opera il Comitato Girotondo, associazione di volontariato che da ventun anni crea un ponte tra Bielorussia e Italia, permettendo a chi vuole, di dare una mano cercando di limitare i danni di un disastro talmente grande che, spesso, sembra schiacciare completamente ogni spiraglio di speranza lasciando solo rassegnazione e disorientamento.
Attraverso il Comitato è possibile ospitare nella propria casa due mesi all’anno per due anni, un bambino bielorusso che avrà così un’età tra gli otto ed i nove anni.
I bimbi arriveranno in Italia con l’intera classe, maestre comprese, con le quali durante la settimana di permanenza sosterranno le lezioni, come di consueto, in una scuola ospitante.
L’obbiettivo di questa attività, oltre a far respirare ai bambini aria pulita e dare loro pasti non contaminati, è quello di mostrargli una realtà diversa, dato che pochi coetanei più di loro hanno bisogno di vedere che nonostante tutto c’è una speranza di cambiamento. Si tratta di un’esperienza che ci mette in gioco e che richiede tempo, fatica e soldi, ma che senza dubbio può regalare grandi emozioni.
Tra le altre attività proposte dal Comitato vi è quella di partecipare ad un campo lavoro in un villaggio della Bielorussia dalla durata di venti giorni. I volontari potranno svolgere varie attività, dall’animazione per i bambini a corsi d’italiano e informatica.
Un’altra esperienza che si può fare, questa volta direttamente da casa è, oltre alla possibilità di finanziare il Comitato comprando oggetti realizzati in Bielorussia, quella di partecipare economicamente alla realizzazione di una borsa di studio che una volta all’anno vada a premiare almeno uno studente bielorusso meritevole, ma in condizioni disagiate, permettendogli di poter accedere all’Università.
Chiunque deciderà di rendersi disponibile per una di queste attività rimarrà sicuramente colpito alla vista della spensieratezza e dell’energia vitale che sprigionano questi bimbi, a dimostrazione del fatto che la vita vuole e deve continuare anche in seguito a queste tragedie.
Vale quindi la pena di unirsi a questo grande girotondo fatto di amore e speranza, contribuendo a combattere un male che solo con l’aiuto e la collaborazione può essere sconfitto.
(GiovaniRedattori N. F.)
Fonti: Comitato Girotondo; www.greenreport.it
Per saperne di più: www.comitato-girotondo.org