“Passo la vita ad ascoltarmi per espellere quello che mi fa soffrire”. Si potrebbe riassumere così il percorso artistico di Carol Rama, attraverso le parole di due sue interviste, la prima del 20 marzo 1993 la seconda del 1998, entrambe rilasciate a Nico Orengo per “La Stampa”.Una figura ribelle, quella dell’artista piemontese, scomparsa da poco più di un anno, non solo per il mondo dell’arte, ma soprattutto per gli “ambienti torinesi”. Francesco Bonami amava definirla: “una rivoluzionaria in ritardo o una rivoluzione a scoppio ritardato”. Di se stessa Olga Carol Rama dipingeva un ritratto sofferente come le proprie tele: “Il lavoro, la pittura, per me, è sempre stata una cosa che mi permetteva poi di sentirmi meno infelice, meno povera, meno bruttina, e anche meno ignorante… Dipingo per guarirmi”.
Indocile nella vita, radicale nel lavoro, Carol Rama ha saputo dare voce ad uno sguardo contro corrente della realtà, cogliendo l’essenza nascosta del tempo in cui viveva. Le sue opere infatti si caratterizzano per un senso di rottura e di asincronia con il momento storico in cui sono state pensate e realizzate.
Scomparsa il 25 settembre 2015 all’età di novantaquattro anni, in un’intervista per exibart.com dell’8 marzo 2004 a cura di Marco Enrico Giacomelli, raccontava la propria città, Torino, come una metropoli difficile e non immediata da comprendere/conoscere: “Una città di ricchi borghesi come gli Agnelli o di aristocratici come i Savoia. È una città che vive di ricordi, ma è anche capace di espressioni molto moderne, attuali. Chi viene a Torino si trova a disagio, perché c’è un’indifferenza che è come una specie di classe, un atteggiamento molto snob della città, che riscopre un modo antico di essere, monarchico”… “In realtà Torino è una città più libera di altre, a livello europeo. Dopo aver scoperto che è così snob e cattolica, vai in profondità e ti accorgi che è piena di culture, di esperienze, di sensazioni … Ma accade in un secondo tempo, anche in un terzo!”.
L’allestimento della GAM diventa così l’occasione per scoprire in un altro tempo, ormai distante da quello in cui visse e dipinse, l’opera di un’artista geniale. La mostra, aperta al pubblico sino al 5 febbraio 2017, abbraccia oltre settant’anni di carriera di Carol Rama attraverso l’esposizione di circa 200 opere.
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Per saperne di più: la mostra, Uno speciale sulla Torino dell’artista