SETI: una gara per contattare E.T.?

Programma di ricerca SETI

I ricercatori che utilizzano il nuovo radiotelescopio sferico di cinquecento metri denominato FAST (Five-hundred-meter Aperture Spherical radio Telescope), il più grande telescopio a parabola singola al mondo, stanno mettendo insieme una strategia tecnologica per condurre un’importante ricerca sull’intelligenza extraterrestre.

Da anni ormai viene utilizzato l’acronimo SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence) per classificare questo tipo di ricerche in tutto il mondo. Negli USA è nato anche un SETI Institute, finanziato dal governo statunitense tramite la NASA. E se un giorno la Cina annunciasse che questa caccia ha avuto successo? Come verrebbe verificata una simile affermazione e quali potrebbero essere le conseguenze? E potrebbe già essere in corso una gara internazionale non ufficiale SETI?

Un grande salto in avanti

FAST è un balzo in avanti per la presenza dell’Asia nella radioastronomia e forse nel SETI. I cinesi ora possono infatti essere i principali attori nel SETI se sceglieranno di esserlo. La maggior parte dei campi scientifici era stata dominata dagli americani e da altri occidentali dalla fine della seconda guerra mondiale ma la Cina sta ora raggiungendo, e in alcune aree superando, i risultati occidentali. La Cina ha infatti già le risorse e gli strumenti per diventare la nazione leader nel mondo in diversi campi della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico.

Il Paese più popolato del mondo ha una vasta riserva di talenti scientifici e ingegneristici, ed ha anche un governo autoritario, i cui leader dominano il processo decisionale,  che può indirizzare le risorse rapidamente e senza dover affrontare una significativa opposizione politica. Il telescopio FAST non esisterebbe senza l’approvazione del partito. Space.com ha chiesto a diverse autorità SETI di approfondire le implicazioni del fatto che la Cina sia la prima nazione a ricevere un ping da ET.

Il telescopio FAST può fornire alla Cina un potente mezzo per trasmettere segnali radio che potrebbero essere rilevati da una civiltà extraterrestre. Nel suo romanzo del 2008 “The Three-Body Problem”, il pluripremiato scrittore cinese di fantascienza Cixin Liu ha dipinto un quadro oscuro di ciò che tali segnali, o messaggi verso intelligenze extraterrestri (la “versione attiva” del SETI, che riguarda la ricerca di segnali, è il METI – Messaging Extra Terrestrial Intelligence, che prevede l’invio di segnali) potrebbero significare per l’umanità. Non è ancora chiaro se questa visione sia ampiamente condivisa in Cina. Qualsiasi serio sforzo per trasmettere segnali potenti con il radiotelescopio FAST richiederà probabilmente l’approvazione della leadership politica cinese.

Una nuova corsa allo spazio?

Chiunque sperasse in una ripetizione della “corsa allo spazio” degli anni ’60 tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, nell’attuale scenario internazionale SETI rimarrà deluso. In SETI, la cooperazione internazionale vince sulla concorrenza. La chiave per poter confermare un primo contatto, per rilevare trasmissioni da civiltà avanzate, risiede infatti in una raccolta di dati da diversi punti di ricezione con sofisticate capacità di elaborazione del segnale. Gli astronomi di qualsiasi paese sarebbero particolarmente orgogliosi di essere i primi scienziati a rilevare alieni intelligenti, ma quelli che insistono per andare avanti da soli senza il supporto di colleghi di altri paesi rischiano di perdere la possibilità di conferma della loro scoperta.

Non solo, ma gli scienziati del SETI che stanno monitorando i segnali promettenti provenienti da un nuovo pianeta stella vogliono continuare le osservazioni anche dopo che il pianeta tramonta nel loro osservatorio. Ciò significa contattare i colleghi che possono iniziare a osservare quando il pianeta sorge nella loro posizione. Lo scenario migliore è quello in cui gli osservatori di tutto il mondo stanno monitorando i segnali 24 ore su 24, 7 giorni su 7, idealmente da più siti contemporaneamente.

Mentre la Cina implementa il suo FAST, sarà alla ricerca di fenomeni molto diversi come lampi radio veloci, pulsar e – con capacità di elaborazione del segnale potenziate – segnali chiaramente artificiali da intelligenze extraterrestri. A meno che non sia possibile osservare gli stessi segnali provenienti dallo spazio in due punti della Terra, utilizzando osservatori indipendenti, è difficile escludere che il segnale osservato sia causato da un problema tecnico che si verifica in un singolo sito. E un segnale interessante che appare senza preavviso durante un’indagine su una determinata area dello spazio profondo potrebbe scomparire altrettanto rapidamente, quindi la collaborazione tra osservatori è fondamentale per individuare la sua fonte e determinare se ha caratteristiche per poter essere considerato segnale di una civiltà aliena.

Se gli scienziati del SETI rilevano un segnale che potrebbe essere un buon candidato con il FAST cinese, per confermare il segnale potrebbero dover aspettare fino a quando non può essere rilevato dal radiotelescopio Parkes in Australia o dal Green Bank Observatory negli Stati Uniti.

Le conseguenze di una possibile scoperta 

Dobbiamo innanzitutto partire dalla considerazione che esistono oggi due nazioni che cercano di rispondere a una delle più grandi domande scientifiche di tutti i tempi: la Cina e gli USA.

Detto questo, le conseguenze di una prima scoperta potrebbero essere decisamente varie. Anche se un segnale fosse rilevato negli Stati Uniti, è probabile che sia ambiguo e/o comporti un lavoro complesso ed articolato per capire se si tratta o meno di un vero segnale ET. Allo stesso tempo,  qualsiasi scoperta in Cina è destinata a essere complicata da considerazioni geopolitiche e problemi di comunicazione. Sebbene i protocolli internazionali SETI richiedano fondamentalmente di confermare il segnale prima di renderlo pubblico, è improbabile che quei protocolli vengano seguiti nella foga del momento.

Nel caso che ci sia un segnale ET non ambiguo, con un messaggio codificato, e che il messaggio possa essere decifrato, si apre una varietà di possibilità estremamente vasta, a seconda di cosa dice il messaggio! Questo sarà un problema che coinvolgerà non solo gli astronomi, ma anche esperti di comunicazione e una vasta gamma di studiosi nelle scienze sociali e umanistiche. Bisogna considerare che è molto probabile che il contatto con ET cambi le nostre visioni religiose, filosofiche e scientifiche dell’universo in modi che non possiamo ancora prevedere.

E. P.

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