Prende il via oggi venerdì 16 marzo la tappa torinese della kermesse dedicata alle culture e tradizioni dell’Oriente, con un programma ancora più ricco di novità, appuntamenti, corsi e spettacoli.
Confermata la location del Lingotto Fiere Padiglione Oval, quest’anno il Festival dell’Oriente propone due week end per immergersi nelle atmosfere del vicino e lontano Oriente, il 16-17-18 e il 23-24-25 marzo, le date in cui scoprire terapie tradizionali – olistiche, discipline bionaturali, yoga, ayurvedica, fiori di bach, thetahealing, meditazione, e molte altre ancora –cerimonie tipiche – la vestizione del kimono, la cerimonia del the, il circo cinese, i massaggi tailandesi, gli origami, i mandala – la pittura su stoffa ed il teatro NO. Oltre 500 gli espositori e decine le aree tematiche, che si animeranno, coloreranno e profumeranno, proponendo prodotti tipici provenienti dai paesi orientali di tutto il mondo.
Mix di moderno e tradizioni il Festival dell’Oriente di Torino, rappresenta un’opportunità per viaggiare lontano e conoscere altre culture, stando comodamente in città. Un viaggio virtuale a 360° come novelli Marco Polo per farsi avvolgere e abbandonarsi tra stoffe, abiti, accessori moda, tessuti, monili e gioielli antichi, amuleti, incensi, oli essenziali, tattoo, oggettistica, elementi di arredo, quadri, arazzi, pietre, ceramiche, arte, libri, prodotti di erboristeria, thè.
Ampio spazio alla cucina etnica con possibilità di degustazioni in una grande area preallestita oppure direttamente presso gli stand e con i chioschi dell’Oriental Street Food.
Numerosi gli spazi e i tempi dedicati all’intrattenimento. Tra le proposte che guardano al passato la danze tradizionali: coreana, medio orientali, dell’Uzbekistan e mongola. Danze che simboleggiano i fiori, la femminilità, la bellezza, oppure cariche di sensualità, seduzione e magia. Rimanendo sulla danza un connubio tra nuovo e antico è lo show dei “China Pearl”, gruppo internazionale pluripremiato che propone danze caratteristiche del proprio paese, da quelle classiche sino a quelle contemporanee e di contaminazione moderna. Decisamente moderni invece le proposte della “Tribal Fusion”, una tipologia di danza relativamente nuova, nata dall’unione tra le danze arabe tradizionali e la danza del ventre con i ritmi etnici di Africa e Sudamerica o con le atmosfere di Bollywood presenti nel Bolly-Bhangra Fusion. Non mancheranno naturalmente anche quest’anno prestigiosi ospiti: dal mago illusionista Giapponese Keiichi Iwasaki alla maestra di canto tradizionale cinese Lin, dai contorsionisti mongoli all’artista Giapponese Yoshiko Kubota con la sua pittura Suiboku-Ga, eseguita con inchiostro di china su fogli di carta di riso.
Tra le novità generali le riproduzioni di un villaggio in stile Giapponese, di un tempio buddhista dello Sri Lanka e della Thuparamaya – uno dei luoghi simbolo del culto religioso di questa nazione: pagoda a forma di campana, di colore bianco come la purezza – l’allestimento di un’area Zen e di una interamente dedicata all’India. E ancora “concerti da camera” in una tipica yurta mongola e seminari e conferenze dedicati alla cucina vegana.
G. B.
Per saperne di più: http://festivaldelloriente.org