Amazon è un operatore postale, secondo AGCOM

Amazon

In effetti da quando il colosso statunitense ha iniziato ad operare tramite Amazon Italia Logistica S.r.l. e Amazon City Logistica S.r.l. direttamente come corriere anche in Italia, ha sconfinato un po’. Persino il recapito presso gli armadietti automatizzati (locker) rientrerebbero sulla base della normativa Italiana ed Europea nelle attività postali secondo AGCOM, che ha quindi equiparato il gigante del commercio elettronico ai corrieri espresso, essendo in possesso di un sistema proprio di smistamento e consegne.

Il possesso del titolo comporta, per le società che svolgono attività postale, il rispetto di vari obblighi, tra i quali l’essere in regola con le disposizioni in materia di condizioni di lavoro previste dalla legislazione nazionale e dalle contrattazioni collettive di lavoro di riferimento vigenti nel settore postale, l’essere in regola con gli obblighi contributivi per il personale dipendente impiegato e l’adozione della carta dei servizi nei confronti degli utenti. L’AGCOM ha quindi inviato all’inizio di Dicembre una formale diffida agli americani di Amazon, indirizzata alle due società Amazon Italia Logistica S.r.l. e Amazon City Logistica S.r.l., affinché richiedano al ministero dello Sviluppo Economico l’autorizzazione generale ad agire, appunto, come operatore postale qui in Italia.

Ora, la diffida del Garante richiede che Amazon ottemperi entro 15 giorni, ma l’elemento di maggiore interesse non è tanto il tema dell’adeguamento e dei costi per registrarsi come operatore postale (614 euro), bensì gli effetti collaterali sul rapporto con i lavoratori. La diffida del Garante rappresenta dunque una nuova arma per quei lavoratori che il 24 novembre, proprio nel giorno dei super sconti del Black Friday, hanno incrociato le braccia nel deposito della società a Castel San Giovanni, nel Piacentino, snodo nevralgico della rete logistica di Amazon.

Amazon sarà inoltre destinata a radiografie continue su come gestisce i dipendenti e dovrà sottoporsi alle regole del decreto legislativo 58 del 2011 e della delibera del Garante 129 del 2015.

Il primo effetto è stato che Amazon, limitatamente all’Italia, ha immediatamente rivisto alcune politiche relative ai costi di spedizione, rimaneggiando i limiti di spesa che danno accesso alle consegne gratuite e spingendo le tariffe verso l’alto.

E. P.

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